Recensione "PIU IN ALTO DEGLI DEI" di Andrea Minervini

16.02.2025

"Più in alto degli Dei" di Marco Crescenzi recensito da Andrea Minervini

Nel libro Più in alto degli Dei, Marco Crescenzi ci conduce in un affascinante viaggio attraverso le intricate frontiere della biologia, della genetica e della filosofia. Con un linguaggio accessibile, l'autore affronta il tema dell'ingegneria genetica, sollevando interrogativi etici e filosofici sulla possibilità di "perfezionare" l'essere umano, migliorando le sue capacità fisiche e mentali, e portando la biologia a un punto in cui si possano superare i limiti naturali che caratterizzano noi umani.

La domanda centrale del libro emerge fin da subito con grande intensità: è possibile (e giusto) modificare il corpo umano tramite l'ingegneria genetica per raggiungere un livello superiore di esistenza? Crescenzi indaga questa questione partendo da un'analisi storica e scientifica dei progressi in biologia e genetica, dimostrando come, nel corso dei secoli, l'uomo abbia sempre cercato di oltrepassare i confini imposti dalla natura. Dai miti antichi fino alla moderna ricerca scientifica, l'essere umano non ha mai smesso di superare le proprie fragilità fisiche e mentali.

Uno dei temi più affascinanti e controversi di Più in alto degli Dei è l'essere umano, un animale imperfetto, e il sogno di perfezionarlo. Crescenzi dedica ampio spazio alla riflessione filosofica sul concetto di perfezione umana. L'autore analizza le implicazioni etiche e morali del miglioramento dell'uomo attraverso la scienza, invitando il lettore a considerare se desideriamo davvero arrivare a un punto in cui la specie umana diventa una costruzione artificiale. L'autore esplora la possibilità di creare esseri umani con caratteristiche straordinarie, e le implicazioni di queste scoperte vanno ben oltre la medicina, toccando la filosofia della vita, il significato di essere umano e la nostra concezione di giustizia ed etica. Tuttavia, come ci ricorda l'autore, la questione non è solo se sia possibile, ma se sia giusto farlo. Al termine del libro, Crescenzi solleva la questione se questo progresso scientifico e tecnologico sia inevitabile. Quella che in passato poteva sembrare una mera utopia ora è una realtà in crescita, con esperimenti e scoperte che sembrano dimostrare che siamo più vicini che mai a una nuova era dell'umanità.

Concludendo, si è trovato molto stimolante il modo in cui Crescenzi affronta la questione della modifica umana. Il fatto che il dibattito oggi non sia più solo scientifico, ma anche etico e filosofico, rende il libro molto più di una semplice esplorazione della biologia, ma un invito a riflettere sul nostro futuro come specie. Mi sono ritrovato più volte a chiedermi: se avessimo la possibilità di creare esseri umani più forti, più longevi, più resistenti, dovremmo farlo? O dovremmo accettare la nostra fragilità come parte del nostro essere umani?



- ANDREA MINERVINI





"Più in alto degli dei"

 di Marco Crescenzi 

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